Pubblicato il 03/05/2019 su facebook: vai al post per ulteriori commenti
(...insomma: sembra eccitante, no? Soprattutto ora che Basilico è solo più Advisor, quindi Consulente, di Kairos... poi se ascoltava CSN&Y mi è già più simpatico senza conoscerlo di persona!)
Nell’estate del 1977 ero seduto su un Greyhound – ultime due file, quelle dei fumatori, dove l’allegria era gratis – e attraversavo in solitario l’America nel viaggio post-maturità, all’epoca una specie di rito di iniziazione per molti ragazzi. Nello zaino avevo i libri di Kerouac e Hermann Hesse, nelle cuffie la musica di Crosby, Stills, Nash & Young. Mi interrogavo sul mio futuro, sulla vita che avrei voluto fare, con le idee confuse. A scuola ero bravo nelle materie letterarie, in particolare mi piaceva la filosofia. Ma l’argomento che mi affascinava di più era la psicologia. Sei anni prima era mancata Maria Teresa, mia sorella diciottenne, per una subdola malattia che in casa chiamavano anoressia e di cui, purtroppo, si sapeva ancora molto poco. Quella sconfitta mi era rimasta dentro e sognavo di poterla vendicare diventando un grande medico. Allo stesso tempo avevo una fretta terribile di essere indipendente e, un giorno, mettermi in proprio. Non era un sogno, direi più una specie di impegno verso me stesso. Alcuni anni dopo, in uno stage a Wall Street dove riuscii ad approdare grazie a una serie di circostanze fortunate, trovai la sintesi di questi universi apparentemente inconciliabili. Strano a dirsi, almeno per me, la mia vita da allora è stata dedicata, con passione e dedizione, al mondo della finanza e dei numeri. È la dimostrazione che il destino o le circostanze della vita hanno un ruolo preponderante rispetto al carattere e alle inclinazioni personali? Che la lavagna, quando nasciamo, è bianca invece che già scritta, e che è solo il destino a determinare il nostro percorso? È quello che ho pensato per molti anni, prima di rendermi conto che mi stavo perdendo un pezzo del puzzle. In realtà la finanza, a comprenderla bene, è una materia intimamente umana. Le grandi aziende del settore sono fatte di uomini e poco più, che investono in titoli di governi o di società i cui destini sono legati a esseri umani, in un turbinio di transazioni nelle quali gli aspetti psicologici la fanno spesso da padrone su quelli tecnici. Questa scoperta mi convinse a ripensare al teorema della lavagna bianca. Ma soprattutto credo abbia un’importanza fondamentale nella gestione dei nostri risparmi. L’inaccessibilità, di cui a volte strumentalmente si circonda il mondo finanziario, è una finzione. Certo, l’investimento diretto in titoli richiede conoscenze matematiche approfondite, ma è un problema che, come vedremo, dovrebbe riguardare i professionisti del settore. La maggior parte delle persone può e deve padroneggiare i fondamentali dell’investire, semplicemente per vivere meglio. Questo libro ha l’ambizione di spiegare come investire con successo attraverso la mia esperienza di lavoro degli ultimi trentacinque anni, e distilla questa esperienza in una serie di immagini, ciascuna delle quali nasconde un principio, un suggerimento, una «regola». Sono solo dieci e sono semplici, come sempre le cose vere. Singolarmente, vi potranno essere d’aiuto. Ma collegandole fra loro, come in alcuni giochi enigmistici, finirete col disegnare una figura potente e duratura: quella del vostro benessere finanziario.
Basilico, Paolo. Uomini e soldi (Italian Edition) (posizioni nel Kindle 50-72). RIZZOLI LIBRI. Edizione del Kindle.
