Pubblicato il 23/12/2018 su facebook: vai al post per ulteriori commenti
Ovunque sui social, in questi giorni di fine 2018, vengono postate le classifiche dei "segni meno" delle borse mondiali. Nessun indice azionario è positivo, in questo ultimo trimestre. In particolare l'indice più importante. l'S&P 500, è sceso di oltre il 15%.
Non sono in grado di partecipare alle previsioni, che leggo un pò ovunque, di dove saranno le borse nei prossimi mesi o "qualche" anno... ma come il buon Buffet sono certo che tra 15/20 anni l'indice mondiale azionario sarà maggiore rispetto ad ora. E poco importa se avrò luce agli occhi in quel tempo. Oltre 10 miliardi di persone sul pianeta consumeranno e progrediranno, come sempre ha fatto la maggioranza dei popoli negli ultimi secoli.
Con questo macro-scenario di lungo periodo (che dovrebbe essere la quota periscopio di chiunque abbia a cuore il futuro dei propri risparmi) posto questa tavola degli incrementi/decrementi dell'S&P dei trimestri degli ultimi 30 anni: su questo posso fare alcune analisi, dopo aver inserito le frecce ed i circoli.
La mia memoria è lunga, purtroppo o per fortuna... ricordo perfettamente l'ottobre '87, come ricordo le recessioni del '02 e del '08. Il repentino drawdown di questo fine '18 mi sento di paragonarlo di più all'87, quando per la prima volta i sistemi automatici di trading fecero il loro asfissiante lavoro.
Nel 2018 chi detiene i FAANG in fondo non sta ancora perdendo. I sistemi automatici HFT lo sanno perfettamente; nel 2018 i sottoscrittori indistinti, e spesso senza educazione e cultura finanziaria, della gestione passiva non sono mai stati così numerosi: il combinato disposto già solo di questi due fattori potrebbe giustificare la deflagrazione delle ultime settimane sui listini, non solo americani.
Detto questo, come dico spesso, i mercati andranno dove vogliono loro, non certo dove penso io...
O chiunque altro!