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Fulvio Marchese

 

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FATTORI, MOTORI E MECCANISMI DI PIANIFICAZIONE & INVESTIMENTO

2021-01-30 04:10

Fulvio Marchese

FATTORI, MOTORI E MECCANISMI DI PIANIFICAZIONE & INVESTIMENTO

L'S&P sta perdendo dal massimo assoluto del 20 settembre u.s. (2.930 e spiccioli) circa il 10%.

Pubblicato  il 30/10/2018 su facebook: vai al post per ulteriori commenti

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L'S&P sta perdendo dal massimo assoluto del 20 settembre u.s. (2.930 e spiccioli) circa il 10%.

Apriti cielo. Il Fear&Greed index che un mese e mezzo fa era ampiamente oltre 50 su 100 è crollato a 7
https://money.cnn.com/data/fear-and-greed/

Insomma si è cominciato a gridare "al lupo al lupo".

Ovviamente non so se sarà una semplice correzione o qualcosa di più serio (fino ad una inversione recessiva) che coinvolgerà tutto il mondo azionario (l'MSCI World è per ora negativo del -8,42% dai massimi), anche se ci sono mercati che hanno stornato ben di più, come alcuni mercati emergenti e poi Cina, che emergente ormai non è più, Italia, Germania etc...

Ma che fa Marchese, si mette a parlare della cronaca?

E' solo il "framing" del momento... passo alle statistiche (dopo comunque aver ricordato il dato del PIL trimestrale USA: + 3,5%, seppur al lordo di alcune agevolazioni fiscali del governo Trump).

Dal 1980 ad oggi 29 volte su 38 dopo un drawdown di profondità media del -13,8%, l'anno del listino USA si è chiuso in positivo. Dati J.P. Morgan
https://am.jpmorgan.com/.../guide-to-the-markets/viewer

Questo mi fa affermare che chi lavora in accumulo sul mercato USA ottiene risultati tangibilmente importanti dall'incrementare tale accumulo durante OGNI storno del mercato. Io applico la "regoletta" del -15%, ma come è facile comprendere dalla statistica sopracitata non è poi così importante essere puntualissimi. Questa storia raccontata da Ken Fisher lo dimostra perfettamente: "Time, not timing"!
https://eu.usatoday.com/.../stock-market-2018.../1303307002/

Poi, nei miei post e non solo, affermo anche che i risultati di lungo e lunghissimo periodo derivano sostanzialmente da PIANIFICAZIONE, ASSET ALLOCATION STRATEGICA E RIBILANCIAMENTO DEGLI ASSETS DECORRELATI.

Anche qui è questione di statistica:

Io sottolineo sovente che non sono necessarie, per i Professionisti, enormi capacità gestorie per bene investire (soprattutto per bene fare investire) ma occorre molto più comprendere una volta per tutte quali siano i FATTORI, i MOTORI, i MECCANISMI che hanno creato le performances nei "classic portfolio" (Bogle, Swensen, All Weather...) di cui possiamo studiare i back test in ogni condizione di mercato (assunto quanto sia difficile sovraperformarli, i mercati stessi).

In effetti i GESTORI ATTIVI sono superflui? Arrivo provocatoriamente a dire che sono una "fantastica invenzione" dell'industria della gestione. Ma è solo una provocazione, ovviamente, per stimolarli a lavorare meglio... (che a 10 anni SPIVA Dow Jones abbia rilevato che il 98,85% dei fondi comuni categoria Global World Equity commercializzati in Europa non abbia battuto il benchmark, non è lusinghiero, mi pare).

I prossimi 20 anni i classic portfolios replicheranno largo circa i risultati degli scorsi 20 e, rolling, andando ancora più indietro, per qualsiasi intervallo di 20 anni si utilizzi: tra il 4 e l'8% reale medio annuo composto, al netto dell'inflazione: UN RISULTATO STRAORDINARIO! statisticamente parlando. Quello che gli Investitori desiderano e che raramente ottengono. Non si tratta, quindi, solo di "rendimenti attesi" delle asset class nel breve/medio periodo.

I fattori principali che produrranno questi risultati (dei classic portfolios) saranno la diversificazione di asset decorrelati e il ribilanciamento tra essi che fornirà sicuramente un abbassamento della volatilità e quasi sicuramente persino un booster di rendimento.

Gli asset principali saranno sempre gli stessi.

Le aziende quotate che producono utili per l'azionario mondiale e in ogni borsa per gli asset azionari e gli interessi pattuiti che pagheranno governi sani ed aziende sane sui finanziamenti ottenuti, rimborsando alle scadenze i capitali, per l'obbligazionario. Materie prime e metalli preziosi come contrappesi.

Nei prossimi 20 anni vivremo 2, forse 3, difficilmente 4 cicli economici completi. Quali "regimi economici" ed in che ordine non ci è dato sapere (lo insegna Ray Dalio). Prendiamone atto: i portafogli non potendo essere costruiti sul "timing" devono prevederli tutti, i regimi economici... saranno i ribilanciamenti a definire le "reversion to the mean".
https://gestaltu.com/.../dynamic-asset-allocation-for.../

Il COMPORTAMENTO medio dei Risparmiatori/Investitori NON SARA' IN GRADO DI CATTURARE QUESTE ENORMI PERFORMANCES come non lo è stato in passato. Il comportamento degli investitori sarà ancora condizionato dalle decine di bias che conosciamo.

I "mismatch" principali:
- La ricerca di rendimento nel breve periodo, la richiesta di un tasso obbligazionario certo, il controllo delle performances nel breve periodo, la non comprensione delle performances negative se persistenti, l'incapacità di valutazione della congruenza performances/benchmarks, la credenza che gli accadimenti di breve incidano sui risultati di lungo etc etc...

per tutto questo Risparmiatori e Investitori saranno portati a pensare, come lo sono oggi e lo sono stati ieri, che sia importante proprio, quasi solo, il timing della gestione attiva! Mentre abbiamo le prove, ormai, non esserlo stato, se non in modo marginale e non essenziale. Lo sarà in futuro? Lo spero! Per questo continuo a lavorare anche una “feroce” fund selection in ogni segmento di rischio del perimetro investibile.

In questo contesto il CF, la Consulenza Finanziaria, sarà una professione che può creare valore, immenso valore: sia per costruire i portafogli, sia per lavorarli nel continuo con i ribilanciamenti, sia per guidare i comportamenti degli investitori sia nelle fasi critiche che in quelle di euforia per mantenere la disciplina delle strategie, visto che l'avversario del match è la MENTE dell'investitore e non il mercato!

Il mercato si muoverà dove vorrà l'economia, per congiunture, per tassi sia monetari che di disccupazione. Per fondamentali e per il sentiment che, come sempre, si autoalimenterà. Ma se i portafogli "classici" hanno dato prova di non temere nessuno scenario, persino di guerra, abbiamo il coraggio, forse la presunzione, di dubitare che per il futuro non lo faranno nuovamente? Quale scelta coerente avremmo? Le scommesse?
https://mebfaber.com/.../the-all-seasons-portfolio-aka.../

Le statistiche, le statistiche!
La foto letta, capita, interpretata e spiegata credo possa servire.
https://www.ftportfolios.com/.../ContentFileLoader.aspx...
Anche quella di J.P. Morgan nei commenti.