Pubblicato il 11/04/2018 su facebook: vai al post per ulteriori commenti
Il mondo della Consulenza Finanziaria è, spesso, autoreferenziale. Essendo dominato dai grandi Brand, sia organizzazione del lavoro che fraseologia e lessico sono quelli imposti dall'industria del gestito.
Sto seguendo le interviste fatte alle varie SGR da Class CNBC al Salone del Risparmio. La dominante è che "in questa fase di mercato"... etc etc... "necessita un approccio attivo e professionale per affrontare la complessità"... etc etc... "il fai da te potrebbe provocare problemi"... etc etc.
Sono d'accordo con quanto afferma Piermario Piccardo nell'articolo su Citywire: non abbiamo mica ancora ben capito il vero "rimbalzo" che otterremo dalla consapevolezza provocata dalla "ricevuta fiscale", del "conto finale del ristorante" che i Clienti riceveranno dagli intermediari finanziari nel 2019.
Riparlando di lessico: cos'è esattamente LA QUALITA' DEL SERVIZIO PERCEPITA in ambito di Consulenza Finanziaria ?
Ha a che fare sul come si comporta il cameriere al ristorante (per continuare con la metafora)? O è l'esperienza sensoriale complessiva che Ti fa dire che i menu a 200 euro della Tour d'Argent di Parigi o quello a 210 euro del Mirazur di Mentone (ambedue senza vini, ovviamente) valgano la spesa...?
Certo quando hai fame mangi pane e salame o pane e nutella con qualche euro e ti sfami lo stesso... ma gestire i portafogli E' PARAGONABILE AD UN RISTORANTE STELLATO?
Ho la vaga impressione che anche il Cliente Private si abituerebbe molto in fretta, per fare un'altra metafora, ad organizzarsi i viaggi su internet (come faccio io da anni) risparmiando metà, o oltre metà, del prezzo, anziché andare all'agenzia viaggi. Che infatti sono sempre meno...
Altro che "non conta il rendimento"!
http://citywire.it/.../il-caffe-finanzario-con.../a1109054