Pubblicato il 02/02/2018 su facebook: vai al post per ulteriori commenti
A fine 2016 erano circa 85 trilioni di dollari le masse gestite dai principali asset manager nel mondo. Di questi, circa 30 sono in mano a 15 realtà che hanno almeno 1 trilione in gestione, e di queste quindici, 11 sono domiciliate negli States (da un post di Assiteca SIM ripreso da Linkedin)
https://www.facebook.com/.../a.34863.../1719561591472764/...
I post irriverenti di Frontiera Efficiente fanno riflettere. Persino me!
http://www.visualcapitalist.com/chart-trillion-dollar-club/
Me l'ha ricordato oggi questo post di Paolo Cardenà sulla diatriba tra gestione attiva e passiva, commentato dal Direttore di Investors' Gabriele Turissini private banker che è sempre assetato di articoli che suscitino interesse. Giustamente.
https://www.facebook.com/photo.php?...
Riflessione.
TUTTO il mercato della vendita finanziaria si basa sull'asimmetria informativa che fa credere che sia possibile battere il mercato (sia chiaro: è possibile! Con difficoltà nel breve termine, con grande difficoltà nel medio, raramente con resilienza nel lungo periodo).
In mancanza, però, di questo assunto nell'immaginario dell'Investitore tutto il castello di carta di circa 80.000 miliardi di dollari di gestito attivo flamberebbe in pochi mesi.
L'incredibile è che l'intermediazione finanziaria intera (che governa di fatto la Consulenza Finanziaria su base mondiale) POSTULA che i portafogli non devono essere impostati sui rendimenti (possibilità di creare alpha, quindi rendimenti superiori ai benchmarks) ma su pianificazione, progetti etc etc... di lungo, lunghissimo periodo! (Goal based investing).
Stento quindi a capire dove sta il predicare e dove il razzolare. Certo nessuno è insensibile al fascino commissionale implicito.