Pubblicato il 03/01/2018 su facebook: vai al post per ulteriori commenti
Ieri pubblicando un articolo di Peter Lazaroff ho scambiato un numero della tavola annessa: recovery period (anni occorrenti per recuperare il capitale in caso di drawdown) in luogo del numero di anni negativi dei portafogli a forte componente azionaria.
Poco danno se non alla mia (già poco importante) credibilità di redattore di post per hobby. L'obiettivo del post invece mi interessava e mi interessa alquanto: l'investimento è un processo e non una scommessa singola e come tale va affrontato e gestito per lungo tempo possibilmente affiancati da persone che abbiano larga cognizione di causa di ciò che si fronteggia, per probabilità, statistiche, mezzi di analisi e soprattutto relativa esperienza dei comportamenti per variabilità di situazioni.
http://www.macrotrends.net/2324/sp-500-historical-chart-data
In questo senso ho già puntualizzato nei commenti la "quasi" coincidenza tra il numero di anni occorsi all'indice S&P 500 dopo il 1929 per recuperare il proprio valore depurato dall'inflazione su grafico PR*... addirittura nel novembre 1985, 56 anni dopo quotava uguale ad Agosto 1926! (Considerare anche che lo stesso indice nel durante del non lontano 9 marzo 2009 ri-toccò la "diavolesca" cifra di 666 punti!)
*Siamo abituati (ed è mal-costume) a confrontare le performance (anche dei prodotti, purtroppo) sugli indici PR (Price Return) che non tengono conto della componente importantissima dei dividendi: TR (Total Return).
http://www.morningstar.it/.../leggi-lindice-scopri-il...
Ho così voluto recuperare il calcolo corretto (vedi foto nei commenti). Ecco il sito gratuito con il calcolatore, interessante anche per altri indici.
https://dqydj.com/sp-500-return-calculator/