Pubblicato il 25/03/2017 su facebook: vai al post per ulteriori commenti
Una giovane collega mi ha chiesto di prepararle una tavola che spiegasse con chiarezza i vantaggi degli INVESTIMENTI.
Non so se sono riuscito ad accontentarla. Ma sono molto soddisfatto del risultato. Per me stesso. Uno scopo didattico credo di averlo raggiunto:
1) Non investire fa perdere sicuramente soldi. Con un'inflazione media del 2% dopo 20 anni si perde il 33% del valore di acquisto del proprio capitale. Quindi ecco un risultato tangibile: "NON investire non è una strategia". Chi tiene i soldi sul conto potrà ringraziare della notizia certa.
2) Ambire ad modesto rendimento atteso cercando di ottenere un rendimento "certo" e senza rischi, per esempio, del 2% medio annuo composto, cercando di coprire semplicemente l'inflazione... fa raggiungere, dopo 20 anni, un incremento del capitale investito inferiore al 50%.
3) Impostare una strategia mediamente rischiosa che ambisca ad un rendimento atteso del 3,6% medio annuo composto farebbe raddoppiare il proprio capitale dopo 20 anni
4) Impostare una strategia che assuma, diversificando, accumulando e ribilanciando, i rischi del mercato azionario mondiale ambendo ad un rendimento atteso medio annuo composto del 7,2% porterebbe, se andasse a buon fine, dopo 20 anni, ad avere un capitale quadruplicato.
Nei commenti i fogli excel con i calcoli.
Forse ho trovato un altro modo, magari convincente, per spiegare la teoria dei segmenti di rischio di cui parlo da anni.
Insomma: investire è UN DOVERE, non una costrizione. Ciascuno decida la dose coerente di capitale da inserire in PROGETTI seri in armonia con la propria tolleranza alle oscillazioni (che sono una caratteristica e non un difetto dei processi di investimento) e cominci ad investire ragionando per obiettivi. Un obiettivo da raggiungere in 20 anni potremmo porcelo tutti. Se vogliamo esser vivi tra 20 anni...