Pubblicato il 25/07/2016 su facebook: vai al post per ulteriori commenti
"Rischio" è una parola che evoca effetti negativi. Ed inoltre nell'ambito degli Investimenti Mobiliari è utilizzata, secondo me da sempre, in modo non corretto.
Per gli operatori del settore è palese che "il rischio" di un Investimento pianificato corrisponde alla statistica di oscillazione del RISCHIO SISTEMICO a cui il Portafoglio sarà esposto (essendo il rischio specifico eliminato a monte se si utilizzano solo strumenti gestiti come fondi o ETF). E' quindi un dato OGGETTIVO e non corrisponde alla potenziale possibilità di perdere soldi (se inserita in un corretto orizzonte temporale di pianificazione).
Per il Cliente la parola "rischio" è invece SOGGETTIVA ed evoca, per converso, la possibilità di perdere soldi.
C'è quindi un mis-understanding di fondo che un Consulente Finanziario deve dirimere con il Cliente. La parola RISCHIO non è interpretata da Investitori ed Operatori nello stesso modo.
IL RISCHIO di portafoglio, quindi la probabilità di oscillazione di indici o classi di assets gestite, (non quindi la probabilità di perdere soldi) è in effetti IL CARBURANTE della performance e quindi del rendimento atteso; in sostanza a "più rischio in portafoglio" corrisponderà "un maggiore rendimento atteso avendo l'avvertenza di associarlo a scadenze più lunghe": il contrario di quanto il Cliente soggettivamente percepisce per orizzonti di breve durata.
Lavorare su questo aspetto della trattativa finanziaria ritengo sia essenziale per dirimere l'asimmetria informativa e cognitiva tra addetti ai lavori ed Investitori.
http://www.pictetperte.it/.../la-valutazione-del-rischio.../