Pubblicato il 08/06/2016 su facebook: vai al post per ulteriori commenti
L'impatto sui portafogli.
Stamane una collega mi ha chiesto se pensassi fosse il caso di diminuire il rischio nei portafogli in previsione del referendum inglese del 23 giugno.
Dopo averle (brevemente) risposto ho deciso di scrivere questo post.
Io sono un Consulente Finanziario, non un Gestore. Pianificare la vita finanziaria dei Clienti a medio e lungo termine significa impostare un viaggio (finanziario) in cui le condizioni di incertezza dei mercati sono una costante, non una variabile eccezionale.
Affrontai questa ineluttabile realtà prendendo un paio di decisioni in tempi non sospetti che potessero servire per sempre:
1) fidarsi dei Gestori Professionisti (li scelgo uno per uno per formare i portafogli modello che costruisco)
2) affrontare e definire ex ante con i Clienti le oscillazioni statistiche che incontreremo nel tempo in funzione degli obiettivi definiti.
Non ho idea di cosa succederà con il referendum inglese (fra l'altro fare referendum sul tema è la norma da oltre 40 anni in Europa) e quali saranno gli impatti sui mercati.
Di certo invece so che sui rendimenti finali dei segmenti di rischio a 5,7, 10 e 12 anni (quelli interessati dai mercati valutari e azionari), e quindi sui Portafogli impostati per i miei Clienti, cosa succederà il 23 giugno non avrà nessun impatto significativo.
E continuo a fidarmi dei Gestori che ho scelto e del patto stretto in trattativa con i miei Clienti che hanno accettato questo modo di lavorare.