I Consulenti Finanziari, per affascinare i Clienti, devono per forza raccontare di esser capaci a far rendere "di più" i portafogli?
La conclusione di questo articolo "insight" di uno studio di consulenza finanziaria di New York mi ha fatto sorridere.
"Mentre la maggior parte degli investitori insegue i vincitori di ieri, noi cerchiamo i vincitori di domani"...
Quindi? Cosa cercano di dimostrare di esser in grado di fare...?
L'inizio dell'articolo mi è piaciuto molto, arrivando a citare le ultime statistiche di DALBAR (che ho già più volte recensito) ricapitolate nella slide:
"Troppo spesso gli investitori utilizzano il retrovisore per determinare l'attrattiva di un investimento. Un grafico dei prezzi inclinato verso l'alto spesso rende automaticamente più attraente un titolo. Le prestazioni recenti aiutano a determinare un manager "buono".
"Gli investitori sembrano seguire costantemente la strategia di investimento poco saggia di acquistare alti e poi vendere bassi, e la loro performance negli ultimi 10 e 20 anni ha di conseguenza sofferto."
"Gli investitori hanno sottoperformato quasi ogni categoria."
"Forse il più importante, i singoli investitori non hanno, negli ultimi 20 anni, sovraperformato l'inflazione (cioè, hanno avuto rendimenti reali negativi)."
"Il Wall Street Journal ha pubblicato nel 2017 un articolo intitolato "The Morningstar Mirage" in cui hanno esaminato la performance dei fondi comuni di investimento che incorporano i rating "a stella" di Morningstar...."
etc etc... e poi?
Concludono dicendo che, "loro sì" sono in grado di "trovare" i VINCITORI di domani.
Per "vendere" ai Clienti capacità divinatorie.
Niente da fare. Raccontare favole è connaturato al dna della categoria?
Affermare che “essere in grado di far performare i portafogli quanto il mercato” è il compito del CF è sminuente? Eppure è chiaro nell’articolo che il problema degli investitori è solo comportamentale...
Ma c’è necessità di apparire “splendidi”.
https://www.rbadvisors.com/.../Investing_by_the_rear-view...