Pubblicato il 15/02/2019 su facebook: vai al post per ulteriori commenti
Parliamo (e scriviamo) tanto di "consapevolezza", di "cultura", di "educazione" finanziaria... ma esiste una "controprova", una domanda topica che riduca ALL'ESSENZIALE l'essenza stessa di essere investitore?
Questa slide del prof. Legrenzi ha scatenato la fantasia di questo post. E' quasi ovvio che un Cliente affidi i propri risparmi ad un Consulente Finanziario per "guadagnare" e non solo per "essere guidato nei comportamenti"... eppure...
Anche "guadagnare sempre" non è evidentemente possibile: rimanere in perdita per "un certo tempo" deve essere contemplato. Deve.
"Sei pronto per rimanere (mediamente, statisticamente) UN PAIO D'ANNI IN PERDITA?". Mi pare una buona domanda.
Il 2018 ed il 93% delle asset class in perdita mi sembra un buon momento per una riflessione del genere.
Uno tra i "migliori investimenti" degli ultimi 20 anni (dal 1998 al 2018 - il Bogle portfolio - quello che batte il 90% delle dotazioni universitarie americane) è stato in perdita per quasi 10 anni durante i primi anni del 2000.
Insomma: Investire è "un percorso di sofferenza" per giungere al godimento?
https://www.gam.com/.../lezionecorrettan301_brochure...