Pubblicato il 04/12/2018 su facebook: vai al post per ulteriori commenti
Investire bene non è difficile, (ma ci vogliono competenze, certo!). Però può diventare complicato, investire bene.
E' quanto la nostra "banca" sotto casa ci ha sempre fatto "percepire" in fondo. Se tu avessi bisogno, vieni in banca, c'è tutto quello che ti serve... noi "abbiamo le competenze"!
Fino alla sofisticazione del blasonato PRIVATE BANKING per i c.d. Grandi Patrimoni. "Abbiamo noi le competenze"! Con Consulente e/o struttura dedicata! Uffici che un Cliente a Milano ha definito "sfarzosi" e presentati con "prosopopea".
Mi è stato sottoposto, per l'analisi, un portafoglio importante. A fine 2017, saldo di circa 20 milioni di euro. Gestito da una di queste blasonate Private Bank negli ultimi 20 anni. Portafoglio tipo: 20/80 obbligazionario/azionario. Risultato medio annuo composto 3,109% (negli ultimi 20 anni). Mai un prelievo, mai un versamento.
Io non sono nessuno. Ma so far di conto. E così ho chiesto all'Investitore se sapesse quanto sarebbe potuta (o "dovuta") essere la performance di un portafoglio benchmark 20/80 negli ultimi 20 anni, normalmente diversificato, senza particolari capacità gestorie, al netto di una pur congrua commissione di gestione e/o consulenza...
Non è complicato trovare sul web una tabella del genere.
E non sono neppure complicati i calcoli successivi su cosa "sarebbe stato possibile" avere come montante in questi 20 anni, con quel tipo di "rischiosità" di portafoglio, partendo dal capitale "noto" del 1997... più o meno. Milione di euro più, milione di euro meno.
Credo l'Investitore andrà dal suo avvocato.
Di questo han bisogno le Private Bank per valutare le proprie competenze?
Una presentazione di Invesco Australia sul "Factor Investing": neppure una traccia di uno smart-beta nel portafoglio della blasonata Private Bank. Ma è solo una annotazione di uno che "non è nessuno"...
p.s.: L'investitore, all'inizio del nostro colloquio, si era dichiarato "soddisfatto" della performance del portafoglio e del rapporto con la sua banca. Alla fine, deve essere successo qualcosa: un normale processo di consapevolezza?
https://www.invesco.com.au/.../Invesco_Global_Factor...
Investire bene non è difficile, (ma ci vogliono competenze, certo!). Però può diventare complicato, investire bene.
Qualche "curioso" mi ha chiesto in messaggeria se e come con il Cliente (definito "il riccone") avessi continuato la trattativa descritta qualche giorno fa (per recuperare quanto successo nei mercati negli ultimi 20 anni)
https://www.facebook.com/.../a.16488.../2211748619098067/...
...obiettivo ottenere un "incarico" da Consuente Finanziario per i prossimi 10/20 anni, per esempio?
In questo senso l'obiezione successiva dell'interlocutore potrebbe essere stata: "ok per gli scorsi 20 anni, ma per i prossimi? Quale rendimento atteso? Quali rischi di oscillazione? etc etc..."
Partendo da questa ipotesi avrei potuto argomentare che...
Non ci sono alternative all'investire. Non investire non è una alternativa. Se è vero, come è vero, che è molto complicato fare meglio dei mercati, bisogna impostare prima di tutto una strategia che "il mercato" lo porti a casa. Nel bene, ma, purtroppo, anche nel male. E qui mi viene in aiuto, solo come esempio, la statistica di questo splendido articolo.
Dal 1926 ad oggi, per l'S&P 500, ci sono stati 993 periodi decennali. Una persona che sta appena iniziando a investire potrebbe aver visto un mercato che ha guadagnato fino al 596% o ha perso addirittura il 37%.
Il 5% di tutti i periodi decennali ha registrato un rendimento totale negativo. L'11,5% dei periodi decennali ha registrato rendimenti compresi tra lo 0 e il 5%. Il 33,8% ha registrato rendimenti compresi tra il 5 e il 10% e il 49,2% dei periodi decennali ha registrato rendimenti annualizzati superiori al 10%. Non avremmo potuto scegliere ex-ante in quale di questi avremmo investito.
Come non possiamo sceglierlo ora.
Solo come esempio, la Grande Depressione del 1929 lasciò sicuramente cicatrici indelebili su un'intera generazione. Se dovessimo sperimentare un'altra catastrofe come questa oggi, il Dow sarebbe sotto i 3.000 nel settembre del 2021. Se vedessimo le azioni crollare del 90%, come saremmo influenzati? Il Dow potrebbe salire a 50.000 entro il 2030 ma...(vi lascio all'articolo).
https://theirrelevantinvestor.com/.../11/07/i-remember-when/
Le persone negli anni '60 erano certamente consapevoli di ciò che i loro genitori avevano vissuto nella Grande Depressione, ma non era la loro esperienza. Sapevano dello schianto, ma non potevano ricordarlo.
Penso alle persone che hanno raggiunto i loro primi guadagni e investendo alla fine degli anni '70, come me. Ricordo l'embargo petrolifero. Si ricordo le domeniche a piedi e le file ai distributori per fare il pieno. Ricordo alti tassi di interesse e ricordo l'alta inflazione. Questo tipo di shock rimane con te per sempre.
Caro Cliente da 20 milioni...
Avere un capitale del genere non deve diventare "un problema". Ma visto che nessuno potrà mai garantirti quali decadi economiche e finanziarie vivremo da domani in avanti, Ti suggerisco una strategia che Ti consenta di attraversarle tutte, a prescindere...
Che ne dici? Ritieni ci possa essere chi indovina il futuro o credi possa essere meglio avere la certezza di avere al fianco un professionista Leale e Fiduciario con esperienza e credibilità provata da cui sei sicuro potrai ottenere l'assistenza per qualsiasi mercato DOVREMO affrontare?
D'altronde Tu hai l' l'opportunià di 20 milioni che non devono diventare un problema. Io le competenze e le soluzioni per non farteli mai diventare, un problema... I 20 MILIONI!