Pubblicato il 24/09/2018 su facebook: vai al post per ulteriori commenti
Ringrazio Anton Giulio Staniscia che ha pubblicato questo grafico su Linkedin: mi dà modo di scrivere di ciò che è, secondo me, l'incongruenza di fondo con cui l'investitore affronta gli investimenti. Meglio: l'incongruenza con cui "le regole" ce li fanno affrontare, gli investimenti.
La "tolleranza al rischio" e la "tolleranza alle perdite" di ciascuno, alla base della c.d. profilatura... sono, in fondo, una sonora stupidaggine?
Mi spiego: se decido di salire su un aereo, è ovvio che devrò affrontare i rischi connessi al volo!
Parimenti, dalla metafora, se desidero ottenere l'obiettivo di coprire la perdita inflattiva del mio capitale mobiliare dei prossimi 20 anni... cosa c'entra la mia TOLLERANZA AL RISCHIO DI BREVE, o tolleranza alle oscillazioni, o tolleranza alle perdite temporanee, etc etc...?
Per raggiungere quell'obiettivo dovrò scegliere una strategia che lo raggiunga statisticamente, l'obiettivo! ... come posso affermare "non voglio l'azionario perchè mi fanno paura le oscillazioni di prezzo"?
Riesco a spiegarmi quando affermo che l'Investitore "non può immaginare" che siano i mercati a piegarsi alle sue preferenze... ma è l'investitore stesso che deve piegarsi alle caratteristiche dei mercati (per raggiungere determnati obiettivi)?
Certo: se si ragiona per obiettivi di vita sensati e non, come sempre, sul "massimo rendimento nel minor tempo possibile" legato alle scommesse finanziarie! Così ho "smarcato" pure come si continua a ragionare in casa degli intermediari quando si compila il questionario di profilatura...
Sembrerebbe proprio sbagliato l'approccio.
https://voxeu.org/.../cross-country-differences-risk...
https://www.swarthmore.edu/.../Individual_risk_attitudes...