Pubblicato il 19/01/2018 su facebook: vai al post per ulteriori commenti
Ho trovato questo grafico che ricostruisce l'euro sin dagli anni '50.
Certo il dollaro debole di questi ultimi mesi, con la recrudescenza degli ultimi giorni a 1,23, è contro-intuitiva vista la forza dell'economia USA, la piena occupazione, il rialzo dei tassi, etc etc...
Non ho idea, ovviamente, di dove arriverà il cambio EUR/USD nei prossimi anni, comunque negli anni '80 il taglio delle tasse dei governi Reagan aveva prodotto grande espansione dell'economia americana, rialzo dei tassi e, come conseguenza il dimezzamento del valore del dollaro! (da 0,70 a 1,40... come si vede nel grafico)
La "guerra dei rating" tra Cina e USA con l'abbassamento a BBB+ (con outlook negativo) del debito americano da parte dell'agenzia Dagong spiega qualcosa: la paura di un ampliamento del già enorme debito pubblico americano pesa sulle valutazioni del dollaro.
http://www.ilsole24ore.com/.../allarme-debito-l-agenzia...
Per quanto riguarda le esposizioni valutarie dei portafogli di investimento mi limito a ricordare che "non è mai troppo tardi per fare le cose giuste": poiché' non ha nessun valore statistico positivo nel medio/lungo periodo prendere scommesse valutarie, incito a mantenere una corretta diversificazione delle hard currencies (Euro, Dollaro, Yen, Franco Svizzero e Sterlina) nonché una modesta esposizione alle local currencies dei pesi emergenti per i segmenti di investimento di lungo periodo. Ricordo anche che l'eventuale "hedging" di posizioni COSTA il differenziale di tasso vigente tra le valute. Per il dollaro contro euro, attualmente, oltre 2 punti percentuali annui. Quindi dopo 10 anni coprire il cambio degli investimenti azionari costa oltre il 20% delle performances.
Il solito appunto che faccio è domandarsi quanto euro potrebbe avere in portafoglio un investitore di Boston: avrebbe rimorsi di non avere avuto abbastanza Euro ultimamente?