Pubblicato il 01/09/2017 su facebook: vai al post per ulteriori commenti
Un approccio che mi piace, alquanto.
E' "declinato" in modo diverso nei miei portafogli. Ma è esattamente quello che faccio all'interno di ogni segmento di rischio.
Il nocciolo CORE di ogni segmento è lavorato essenzialmente con strumenti passivi e/o smart beta a basso costo che praticamente non movimentano per tutta la durata del progetto. In effetti le poche possibilità di intervento sui componenti "core" sono i "bilanciamenti" ed al 90% come aggiuntivo in casi di malaugurati drawdown seguendo, spesso, solo la "regola del -15%" - se c'è spazio di liquidità o di utilizzo da altri progetti/segmenti. (I risk factor degli smart beta vengono ovviamente calibrati in relazione al momento congiunturale del ciclo).
La parte più dinamica del segmento è affidata ai Gestori Attivi che meglio percorrono situazionalmente il rischio dato. La condizione è, ovviamente, la resilienza alla sovraperformance del benchmark (bk che sono semplici da individuare: sono nella parte CORE). Ovvio che un protocollo disciplinato, profondo ed articolato, di fund selection riveste particolare importanza per i fondi satellite.
Vanguard è sempre fonte di riflessioni appaganti, almeno per me.
Quando si dice acquisire credibilità ed autorevolezza pur senza cercare di indovinare i mercati!
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